Vivere 120 Anni (Italian Edition) by Adriano Panzironi

Vivere 120 Anni (Italian Edition) by Adriano Panzironi

autore:Adriano Panzironi [Panzironi, Adriano]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Perché ci si sente sempre affamati?

Capitolo 58

Vi siete mai chiesti come mai mangiamo così tanto e senza avere freni inibitori?

Possibile che siamo diventati tutti dei libidinosi del cibo, a tal punto da non riuscire a fermarci?

Molto spesso diamo la colpa al marketing delle società alimentari (che ci riempiono di spot pubblicitari),

e ad una più che efficiente distribuzione alimentare (dovunque andiamo c’è del “cibo invitante” che ci

aspetta). In effetti anche questo ha il suo peso, ma vi assicuro che i veri colpevoli sono il cibo che

mangiamo e lo stile di vita che conduciamo. Ovviamente i primi ad essere incriminati sono gli zuccheri ed

i carboidrati insulinici e cercherò ovviamente di spiegarvi il motivo.

Quando facciamo un pasto a base di amidi o zuccheri, attiviamo nel nostro corpo una serie di reazioni

enzimatiche ed ormonali che ci impediscono di sentirci sazi (per cui si mangia più di quello che

dovremmo) e soprattutto dopo poche ore ci induce di nuovo il senso di fame. Il funzionamento di queste

reazioni è molto semplice. Cerchiamo di spiegarlo.

Quando ci sediamo a tavola ed iniziamo a mangiare, abbiamo bisogno che il nostro metabolismo ci

comunichi, se man mano che stiamo mangiando, è giusto fermarsi (perché il corpo non necessita di altre

calorie o nutrienti) o se al contrario dobbiamo ancora continuare a mangiare. Il messaggero responsabile

di questo tipo di comunicazione è l’ormone colecistochinina, che è in contatto diretto con i nostri neuroni.

Ebbene la colecistochinina è prodotta solo con l’introduzione nello stomaco di proteine e grassi e non

dalla presenza di carboidrati.

Per farvi un semplice esempio:

di fronte ad un piatto di porchetta ed un piatto di pasta al pomodoro, quale dei due cibi vi induce a lasciare

prima la tavola?

La carne di maiale molto grassa ci sazia velocemente, mentre saremmo indotti (soprattutto se è buona)

anche di mangiare un secondo piatto di pasta. Questo è un esempio concreto di come il nostro corpo di

fronte ad un pasto ricco di carboidrati, non sia in grado di regolare l’assunzione calorica.

Invece la sensazione della fame dipende dall’ormone della grelina, regolato dalla quantità di leptina nel

sangue. La leptina è secreta dalle cellule adipose man mano che queste assimilano i trigliceridi dalle

lipoproteine. La produzione di grelina è collegata alla velocità di assimilazione del grasso da parte delle

cellule adipociti. Ciò significa che quando mangiamo un pasto a base di carboidrati insulinici, l’insulina

accelera l’assunzione del grasso da parte degli adipociti, inducendoli a produrre dei picchi di leptina. Con

il calo glicemico assistiamo anche ad un calo della leptina nel sangue e quindi alla produzione di grelina.

Tale effetto è anche amplificato dal cortisolo, che inibisce la produzione di leptina.

Infatti il nostro corpo, sa perfettamente che un calo glicemico va evitato e quindi stimola il cervello a

cercare alimenti che possano rialzare i livelli glicemici, naturalmente ricchi di zuccheri, e certamente la

leptina deve essere inibita (non farebbe attivare la grelina ed il senso di fame).

L’uomo primitivo non mangiava carboidrati insulinici, quindi la produzione di leptina era costante e

duratura nel tempo. Certo la natura non aveva preso in considerazione un cambio così straordinario della

nostra alimentazione.

Anche lo stress (che fa rilasciare



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